Oftalmologia: ozonoterapia applicata alla maculopatia distrofica
- mailemtiproduction2
- 27 nov 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Lo studio di Giorgio Grechi mette in evidenza l'importanza della macula, una piccola struttura nella retina, responsabile dell'acuità visiva. La degenerazione maculare legata all'età (AMD) è una delle principali cause di cecità nei pazienti oltre i 55 anni nei paesi industrializzati. Questo processo patologico inizia con la formazione di drusen, piccoli depositi nella macula, che nel tempo possono portare a atrofia del tessuto maculare e ad un peggioramento della visione centrale.
La macula e il cervello condividono molti aspetti anatomici e funzionali, e il deterioramento della macula riflette cambiamenti neurodegenerativi simili a quelli che si verificano nel cervello, in particolare con l'invecchiamento e lo stress ossidativo. Per questo, l'invecchiamento, lo stile di vita, e fattori genetici giocano un ruolo significativo nello sviluppo di patologie oculari e cerebrali.
Attualmente, non esistono terapie specifiche per l'AMD. Tuttavia, lo studio AREDS ha dimostrato che una combinazione di antiossidanti, come vitamina C, vitamina E, beta-carotene e zinco, può ridurre il rischio di progressione della malattia.
Nel mio approccio clinico, ho voluto esplorare l'uso della terapia con ossigeno-ozono (O2-O3) per trattare la maculopatia secca. Questa terapia ha l'obiettivo di migliorare la microcircolazione e l'ossigenazione della macula. In 12 pazienti, sottoposti a cicli di 12-14 sessioni di autoemoinfusione di O2-O3, abbiamo osservato che la maggior parte ha stabilizzato la propria acuità visiva, e in alcuni casi si è registrato un miglioramento.

I risultati sono stati incoraggianti, anche se è necessario monitorare l'acuità visiva ogni 30 giorni e, se necessario, effettuare una terapia di mantenimento mensile. Utilizzando tecniche avanzate come l’OCT per diagnosticare e monitorare la progressione dell'AMD, non abbiamo rilevato variazioni strutturali significative post-terapia. Questo suggerisce che la terapia O2-O3 potrebbe agire migliorando il metabolismo cellulare residuo, prolungando la funzionalità delle cellule responsabili dell'acuità visiva.
In sintesi, la terapia O2-O3 potrebbe rappresentare una potenziale strategia complementare nel trattamento dell'AMD, migliorando la microcircolazione e l'ossigenazione della macula senza effetti collaterali significativi. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati su un campione più ampio di pazienti.

References
1. Buratto L. Mangiare per gli occhi. Occhio e nutrizione. Heidelberg: Springer Verlag; 2010.2. Franzini M. Ossigeno Ozono Terapia che cos’è e cosa fa manuale della buona salute senza dolore. Gorle: SIOOT Società scientifica di ossigeno-terapia; 2010.
3. Lombroso B, Brancato R. Guida pratica all’interpretazione dell’OCT. Rome: Innovation-News-Communication; 2003.
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