Il trattamento delle ernie e delle protrusioni discali con Ozono
- mailemtiproduction2
- 14 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 lug 2024

Il trattamento delle ernie e delle protrusioni discali con Ozono è stato introdotto in Italia, a partire dal 1980, grazie ad un ortopedico, il Dott. Cesare Verga. Allora il trattamento prevedeva l’infiltrazione dei muscoli paravertebrali con un volume di gas molto elevato. I risultati terapeutici erano contestati dal mondo scientifico, ma i pazienti guarivano ugualmente. Nel 1984 il dott. Verga presentò i suoi risultati ad un congresso medico ricevendone non esattamente grandi lodi, ma i pazienti continuavano a guarire. Al passaparola dei pazienti guariti seguì la curiosità dei medici.
A partire dagli anni ‘90 iniziarono a comparire i primi articoli scientifici su riviste mediche con una casistica progressivamente più numerosa. Buona parte del mondo medico continuava a ritenere la tecnica priva di efficacia, ciò nonostante i pazienti continuavano a guarire.
L’ozonoterapia arrivò ai primi anni del 2000, con casistiche ormai imponenti, grazie anche al lavoro instancabile di un Neuroradiologo di Brescia, il dottor Matteo Bonetti, motivato dalla stima di un’autorità indiscussa della neuroradiologia mondiale, il prof. Marco Leonardi. In un periodo di 10 anni vennero pubblicati centinaia di articoli con adeguati criteri di raccolta dati e analisi statistiche dei risultati: in una parola scientifici.
Il mondo sanitario, pur comprensibilmente restio ad accogliere una terapia basata sull’uso di un gas, progressivamente si incuriosì. Al passaparola si unì l’invio di pazienti ai nostri ambulatori di Ozonoterapia da parte di colleghi medici. In quegli anni, si sviluppò un’analisi più approfondita degli effetti collaterali legati alla somministrazione di miscele di Ossigeno-Ozono per il trattamento di ernie e protrusioni discali e, più in generale, di ogni trattamento infiltrativo. Venne dimostrato in modo scientifico che dosaggi e volumi di Ossigeno-Ozono devono rientrare in determinati parametri per ottenere contemporaneamente la risoluzione del quadro patologico e la sostanziale assenza di effetti collaterali.
Nel 1994 il dott. Matteo Bonetti decise di occuparsi di interventistica spinale, un campo per molti aspetti ancora aperto alla sperimentazione. Venne a conoscenza dell’ozono come rimedio efficace per il trattamento di ernie e protrusioni discali e, seppur in assenza ancora di una letteratura adeguata, i risultati ottenuti erano incredibili. All’epoca non erano molti i pionieri della tecnica, Bonetti decise quindi di recarsi dal dr. Verga a Bergamo per capire cosa era e come funzionava. In sostanza quello che notò era che i pazienti stavano bene, ma ancora non era chiaro il motivo. Verga infiltrava i pazienti con l’ozono, senza parametri radiologici di riferimento. Potremmo dire che era un approccio ancora “grezzo”, non raffinato, ma i risultati già di per sé erano strabilianti.
Bonetti decise quindi di utilizzare l’ozono, cercando però di raffinare il più possibile la tecnica, rilevando notevoli proprietà guaritrici. Chiaramente, iniziò a domandarsi attraverso quali meccanismi di azione l’ozono permetta di ottenere tali benefici in un tempo molto ristretto. Fu a quel punto che introdusse l’utilizzo della TAC ed eseguire le infiltrazioni guidate: questo ha permesso di capire quali principi terapeutici e attraverso quali modalità l’ozono permette tali benefici.
Il mondo scientifico, si divide. Seguono nel corso degli anni numerose critiche alla pratica, tutte decadute confermando, invece, le proprietà terapeutiche dell’ozono. L’infiltrazione sotto guida TAC si rivela una tecnica molto efficace, tanto che nel 2005 il dr. Bonetti è vincitore del premio ISICO, riservato ai migliori lavori scientifici dedicati alla colonna vertebrale pubblicati su rivista internazionale indicizzata.
Il trattamento con miscela di Ossigeno-Ozono in sede Intraforaminale prevede l’uso di un Amplificatore di brillanza o della TAC per il preciso posizionamento dell’estremità dell’ago nel punto di uscita del nervo infiammato dal canale spinale. Il trattamento è eseguito dopo un’accurata disinfezione della cute, seguita da un’anestesia locale. Raramente risulta dolorosa per il paziente.
Questa tecnica rappresenta l’evoluzione ed il perfezionamento delle classiche somministrazioni paravertebrali. L’Ozono arriva esattamente sulle radici nervose sofferenti a causa dell’ernia o della protrusione. L’uso delle apparecchiature radiologiche permette di verificare in continuo l’accuratezza della metodica.
La tecnica risulta importante per diverse ragioni:
La maggiore rapidità nella risoluzione del quadro doloroso.
La somministrazione di Ozono nella più immediata prossimità sia del nervo che del ganglio spinale, altra struttura anatomica coinvolta nella genesi del dolore da compressione discale.
La possibilità di trattare e documentare radiologicamente la diffusione di Ossigeno-Ozono evitando ogni complicanza.
L’esecuzione di somministrazioni accurate anche in regioni sovvertite per la presenza di cicatrici a causa di precedenti interventi chirurgici (ad esempio nella sede di dolore residuo post intervento chirurgico).
Solitamente si eseguono 4-5 infiltrazioni ad intervalli di una-due settimane, oppure si esegue una prima infiltrazione Intraforaminale seguita da un ciclo infiltrativo classico paravertebrale.
Le percentuali di risoluzione del quadro doloroso raggiungono l’85-90% di risultati positivi.
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